La neve nel bicchiere - Film completo (1984)
La neve nel bicchiere è un film per la televisione prodotto dalla RAI nel 1984 per la regia di Florestano Vancini.
Tratto dal primo romanzo omonimo di Nerino Rossi è un’opera a sfondo storico e sociale, 1ª edizione originale uscita nel 1977, con ambientazione in Emilia Romagna dal 1907 al 1945.
Il film è stato girato tra Consandolo, Boccaleone, Argenta, Campotto, Vallesanta in provincia di Ferrara e Bologna; le riprese sono durate circa tre mesi.
Trasmesso da RAI UNO in 4 puntate, in seguito è stata distribuita nelle sale un’edizione di 144 minuti.
Ambientato nei primi anni del Novecento, seguendo due generazioni di una famiglia contadina, il film racconta la vita nella bassa padana, mettendo in evidenza la dura condizione del mondo contadino di quella zona.
TRAMA
È la cronaca delle vicende di una famiglia contadina della “bassa“ ferrarese dal 1898 al 1927: tre decenni e tre generazioni di creature, per le quali la povertà, lo scarso cibo, le malattie (pellagra e malaria), la dura fatica, i lutti (ma anche le semplici gioie) procedono in una con il lento trascorrere del tempo, il lavoro, la unità del nucleo familiare, i valori, gli affetti ed i ritmi conseguenti si inquadrano da prima nel volgere delle stagioni, poi, volta a volta, negli avvenimenti di più largo respiro e di diversa importanza: le prime lotte salariali dei braccianti e mezzadri, le prime Leghe, rosse e bianche, la Grande Guerra (che lascia anche nella “bassa“ larghi e dolorosi vuoti, le prime manganellate di ispirazione agraria e di netta marca fascista.
Capostipite è il vecchio Nullo, uomo onesto e lavoratore indefesso che morirà appoggiato alla sua falce tra le stoppie; dei figli suoi, è Venanzio a raccogliere il testimone, con il fratello Ligio (morirà appunto in guerra) e Medea, destinata anche lei a lavorare e a sfiorire, restando nubile; e poi la calda e solida Mariena, che dà a Venanzio due robusti ragazzi, oltre alla piccola Edvige, la quale perderà la sua innocente vita in un abbeveratoio sull’aia di casa.
Dalla condizione più umile e dura - quella di “scarriolanti“ - la famiglia passa, poco dopo l’inizio del nuovo secolo, alla ambita qualifica di mezzadro del parroco del lontano paese, per arrivare infine - sempre dopo difficoltà, lavoro e dolori - all’incerto approdo cittadino di una Bologna fine anni Venti: con la sospirata acquisizione, per gli uomini, di piccoli posti e di modestissimi impieghi, ma anche con la perdita - per tutti - delle cose semplici e naturali e del senso di libertà della civiltà della terra, lasciata alle spalle, ma tuttavia non morta nella memoria degli anziani: con tutte le sue incognite, ma anche con il rassicurante ritmo delle stagioni ed i suoi riti tradizionali quanto irripetibili.
Tutto è raccontato dalla voce fuori campo di un nipote di nonno Venanzio, ormai cittadino, nel ricordo nostalgico della nonna, che un giorno gli preparò la neve nel bicchiere insaporita dal rosso del vino della “saba“: ancora un piccolo rito contadino di una perduta condizione umana, dura, ma non infelice.
Genere: Drammatico
Anno: 1984
Regia: Florestano Vancini
Paese: Italia
Durata: 144 min
Formato: PANORAMICO COLORE
Sceneggiatura: Florestano Vancini, Massimo Felisatti
Fotografia: Aldo Di Marcantonio
Montaggio: Enzo Meniconi
Musiche: Carlo Rustichelli, Paolo Rustichelli
Produzione: RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA RETE 1 VEGA PRODUZIONI
INTERPRETI E PERSONAGGI
Bruno Minniti: Ligio
Massimo Ghini: Venanzio
Anna Teresa Rossini: Mariena
Anna Lelio: Argia
Calogero Buttà: Il disertore
Peter Chatel: Don Angelo
Marne Maitland: Nullo
Teresa Ricci: La vedova
Antonia Piazza: Medea
Armando Traverso: Strafognetto
Ivano Marescotti:
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