Milei attacca i potenti di Davos: “L’Occidente è in pericolo, chi ci guida è sedotto dal socialismo“
(Agenzia Vista) - Davos, 17 Gennaio 2024 - “Oggi sono qui per dirvi che l’Occidente è in pericolo. È in pericolo perché coloro che dovrebbero difendere i valori dell’Occidente sono cooptati da una visione del mondo che conduce inesorabilmente al socialismo e, di conseguenza, alla povertà. Purtroppo, negli ultimi decenni - alcuni motivati dal desiderio ben pensante di voler aiutare il prossimo e altri dal desiderio di appartenere a una casta privilegiata - i principali leader del mondo Occidentale hanno abbandonato il modello di libertà per diverse versioni di ciò che noi chiamiamo collettivismo. Siamo qui per dirvi che gli esperimenti collettivisti non sono mai la soluzione ai problemi che colpiscono i cittadini del mondo ma, al contrario, ne sono la causa. Credetemi, nessuno meglio di noi argentini può dare testimonianza di questi problemi. Quando abbiamo adottato il modello liberista, intorno all’anno 1860, in 35 anni siamo diventati la prima potenza mondiale. Mentre da quando abbiamo abbracciato il collettivismo, negli ultimi cento anni, abbiamo visto come i nostri cittadini hanno cominciato ad impoverirsi sistematicamente fino a scendere al 140° posto nel mondo. Ma prima di poter dare inizio a questa discussione, sarebbe importante per noi esaminare i dati che supportano perché il capitalismo della libera impresa non solo è l’unico sistema possibile per eliminare la povertà nel mondo, ma è l’unico sistema moralmente desiderabile per raggiungere questo scopo. Se consideriamo la storia del progresso economico, possiamo vedere come dall’anno 0 fino all’anno 1800 circa, il PIL per capite mondiale è rimasto praticamente costante durante tutto il periodo di riferimento. Se si guardasse un grafico dell’evoluzione della crescita economica nel corso della storia dell’umanità, vedremmo un grafico a forma di bastone da hockey: una funzione esponenziale che è rimasta costante per il 90% del tempo e si innesca in modo esponenziale a partire dal XIX secolo. L’unica eccezione a questa storia di stagnazione fu alla fine del XV secolo, con la scoperta dell’America. Ma, a parte quella eccezione, per tutto il periodo compreso tra l’anno zero e l’anno 1800, il PIL mondiale per capite è rimasto stagnante. Ebbene, non soltanto il capitalismo ha generato un’esplosione di ricchezza dal momento in cui è stato adottato come sistema economico ma, se si analizzano i dati, quello che si osserva è che questa crescita è stata in accelerazione durante tutto il periodo. Durante tutto il periodo compreso tra l’anno zero e il 1800, il tasso di crescita del PIL per capita è rimasto stabile allo 0,02%. Cioè praticamente nessuna crescita“. Così il Presidente argentino Milei al Wef di Davos. / Fonte video: Wef
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