PINK MARTINI live in Ravello - NINNA NANNA

RAVELLO FESTIVAL 2012 - 14 luglio E’ una musica che apre il cuore quella dei Pink Martini. Tra sonorità retrò, ballate popolari, swing e musica latina il pubblico che ha affollato la suggestiva arena installata tra gli scorci suggestivi del Belvedere di Villa Rufolo ha potuto godere di uno spettacolo esaltante. A ballare, al ritmo accattivante di salsa, rumba e cumba per poi cullarsi in un tempo sincopato swing si torna un po’ bambini: sarà per questo che, a guardarsi attorno, i volti di chi ha assistito allo spettacolo in programma al Ravello Festival sono sembrati illuminarsi di un sorriso puerile. In effetti lo show messo in piedi dalla “piccola orchestra“ di Portland ha stupito, oltre che per qualità esecutiva, per la struttura. Mai un tempo morto, mai un momento di stanchezza o un brano fuori luogo: i musicisti hanno saputo irretire il pubblico tenendolo sempre sul filo, inventando sempre nuove soluzioni musicali o qualcosa che facesse da contorno alla musica per attirare l’attenzione. L’esperienza quasi ventennale dell’orchestrina ha fatto sentire il proprio peso. Tanti sono stati i concerti in giro per il mondo da quel lontano 1994, anno in cui il pianista Thomas Lauderdale a Portland ha fondato la band. Oggi, con sette lavori discografici in bacheca, i Pink Martini sono una delle realtà più poliedriche della musica pop mondiale. “E’ un posto bellissimo per essere in Italia la prima volta“ ha affermato con un tanto ruffiano quanto sbilenco Italiano l’incantevole vocalist Storm Large prima di lasciare spazio alla musica. Amado mio, contenuta nell’album d’esordio della band- Sympatique-, è anche il brano con cui la formazione ha aperto l’esibizione. Si continua con la sensuale melodia cubana di “Quizas, quizas, quizas“ in cui si è distinto il bell’assolo di tromba. Ottimo il duetto tra Storm e Timothy Nishimoto sulle note di Mayana Ka bossanova (Midnight bossanova) che ha preceduto un interessante solo di trombone suonato sul brano Jolanda, cantato dallo stesso Nishimoto. Il primo colpo di scena è arrivato quando Lauderdale ha chiamato sul palco Alba Clemente, moglie dell’affermato pittore Francesco Clemente e autrice di una meravigliosa canzone “ninna nanna“. Quando nel 2010 i Pink Martini decisero, dopo aver cantato in Inglese, Francese, Italiano e Spagnolo di cimentarsi con la lingua napoletana, chiesero alla signora Clemente di comporre un testo. Il brano, peraltro splendido, è una meravigliosa cartolina della città di Partenope, stretta tra luna e mare, amore e passione. La musica, introdotta da una chitarra suonata a mò di mandolino, unisce alla sofferenza della parola le melodie malinconiche della scala napoletana:«Ninna nanna marinare, ninna nanna mmiez ’o mare, io ti parlo e nun rispunni, ti sei perso mmiezz ’o suonno. Te vorria magna’ de vasi, ma ho paura e te sceta’, così guarde da luntano cu stu core ’nnammorato»: toccante.
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